Aerospazio, Quagliotti (DAP): il Piemonte guarda a nuove sfide

Distretto punta su innovazione, internazionalizzazione, formazione

MAR 15, 2022 -

Aerospazio Roma, 15 mar. (askanews) – “Il Piemonte ha una lunga tradizione nel campo dell’aeronautica e poi dell’aerospazio, ricordo che il primo velivolo interamente costruito in Italia ha volato il 13 gennaio 1909 a Torino. Il nostro territorio ha sviluppato in oltre un secolo esperienze e capacità produttive che hanno portato a un tessuto ricco, dove operano non solo grandi aziende ma Pmi specializzate, oltre a enti di ricerca e università che offrono un importante contributo all’innovazione e al trasferimento tecnologico”. A parlare è Fulvia Quagliotti, già docente di Meccanica del volo al Politecnico di Torino, eletta presidente del Distretto Aerospaziale Piemonte (DAP) nel maggio 2020, in piena pandemia. Il settore aerospaziale in Piemonte genera un fatturato stimato in circa 7 miliardi di euro, con un tessuto produttivo che, oltre a grandi player come Leonardo e Thales Alenia Space (joint venture tra Thales 67% e Leonardo 33%), conta circa 350 Pmi e vedrà aumentare il numero di startup anche grazie all’opportunità offerta dall’incubatore dell’Agenzia spaziale europea con sede a Torino. Città in cui ha sede anche Altec (partecipata da Thales Alenia Space al 63,75% e dall’Agenzia spaziale italiana per il 36,25%), centro di eccellenza per la fornitura di servizi ingegneristici e logistici a supporto delle operazioni e dell’utilizzazione della Stazione Spaziale Internazionale e a supporto dello sviluppo e della realizzazione di missioni di esplorazione planetaria. Un distretto giovane il DAP – nato nel 2015 come comitato, evoluto nel 2019 nell’attuale associazione, socio del Cluster Tecnologico Nazionale Aerospazio (CTNA) – a cui aderiscono enti pubblici (Regione Piemonte, Città metropolitana di Torino, Comune di Torino, Finpiemonte, Camera di Commercio di Torino), enti di ricerca e formazione (Politecnico di Torino, Università di Torino, Università del Piemonte Orientale; ITS Mobilità sostenibile per aerospazio e meccatronica; Fondazione Links, INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino, INRiM), associazioni (API, Unione industriale, AMMA-Aziende meccaniche meccatroniche associate); cinque grandi player del settore (Leonardo, GE Avio, Thales Alenia Space Italia, Mecaer, Microtecnica-Gruppo UTC Collins) e oltre 50 Pmi attive sia in ambito aeronautico che spaziale. “Quando ho assunto la presidenza del DAP – racconta Fulvia Quagliotti – le Pmi nel distretto erano 35, a fine 2021 sono diventate 49 e quest’anno arriveremo almeno a 55. Noi parliamo di Pmi ma in realtà in questa categoria rientrano anche aziende grandi che operano in altri settori ma hanno anche una divisione aerospaziale. Così tra le Pmi annoveriamo ad esempio Sabelt, multinazionale che produce cinture di sicurezza per l’automotive, che ha una divisione spaziale con cui ha sviluppato sistemi di contenimento dei carichi diretti alla Stazione spaziale internazionale che consentono un importante risparmio di peso”. Alle Pmi il distretto presta particolare attenzione, spiega Quagliotti, “offrendo strumenti che possano aiutarle a sfruttare al meglio le opportunità che si presentano. Per questo ad esempio abbiamo stretto una convenzione con Finpiemonte e Finpiemonte Partecipazioni, abbiamo finanziato un corso di formazione sui finanziamenti europei, che sono tanti e spesso poco sfruttati, organizzato dall’Agenzia per la promozione della ricerca europea (APRE), abbiamo organizzato degli elevator pitch a cadenza mensile tra le grandi aziende e le pmi. E l’anno scorso abbiamo dimezzato l’importo della quota associativa per le Pmi, per venire loro incontro visto il difficile periodo dovuto alla pandemia”. Stando ai dati emersi da un’analisi sull’aerospazio in Piemonte, elaborata grazie a un premio di laurea in Economia gestionale al Polito finanziato dal DAP, sono circa 350 le Pmi attive in questo settore “in molti casi riconvertite dall’automotive”, spiega Quagliotti. Un ampio bacino a cui si aggiunge il mondo innovativo delle startup che hanno ora a disposizione una nuova opportunità di nascita e crescita grazie al Business Incubation Centre dell’Agenzia spaziale europea (ESA BIC) con sede a Torino. “Il DAP si sta aprendo al mondo delle startup, per questo abbiamo stipulato una convenzione con gli incubatori delle tre università che sono nel Distretto offrendo alle loro startup la possibilità di aderire al DAP senza pagare per due anni la quota di iscrizione. Per noi – sottolinea la presidente – si tratta di un buon investimento, vuol dire portare energie fresche nell’associazione”. Come un buon investimento – aggiunge – è il finanziamento di una borsa di studio per un dottorato di ricerca al Politecnico di Torino sull’Advanced Air Mobility. Il DAP è stato in prima linea nell’organizzazione di Aerospace and Defense Meetings, la tre giorni che si è svolta a Torino alla fine dell’anno scorso, confermandosi uno degli eventi europei di maggiore prestigio nel settore. Il capoluogo piemontese poi è candidato a ospitare la sede regionale per l’Europa del progetto DIANA (Defence Innovation Accelerator for the North Atlantic) della Nato per creare una rete di laboratori e acceleratori inizialmente per lo spazio ma poi anche per l’aeronautica con l’obiettivo di garantire all’Alleanza Atlantica e ai Paesi membri il sostegno necessario a preservare la propria superiorità tecnologica. “Una candidatura – evidenzia Fulvia Quagliotti – che testimonia la solidità del tessuto aerospaziale piemontese”. E a Torino sta sorgendo la Città dell’Aerospazio, progetto da più di un miliardo di euro, suddiviso in 13 sotto-progetti, presentato a fine novembre. “Ci teniamo che il Distretto sia presente nel comitato operativo, per agevolare il coinvolgimento delle pmi in questa importante opportunità”. Una Città in cui troveranno spazio laboratori in comune tra aziende e università, un campus del volo universitario, il centro per l’advanced mobility di Leonardo e quello di AvioAero per la sperimentazione dei motori avanzati, lo ‘space hub’ di Thales Alenia Space dove si simulerà l’ambiente extraterrestre, e molto altro ancora. Il DAP guarda al futuro puntando su innovazione, internazionalizzazione, formazione. Elementi chiave per prepararsi alla ripresa dopo il difficile periodo della pandemia che ha pesato anche su questo settore, in particolare sull’aeronautica. “Rispetto al periodo pre-Covid – dichiara la presidente del DAP – c’è stato un calo di produzione di tutto il settore aeronautico civile, un po’ meno nel settore della difesa, dove il Piemonte è essenzialmente coinvolto. Su questo versante si guarda molto allo sviluppo del Tempest. Sulla parte civile, noi siamo bravi ma molto dipenderà dall’evoluzione della pandemia. Il traffico aereo ha subito una riduzione drastica. Nel settore spazio la tendenza invece è stata opposta: tra il 2020 e il 2021 sono stati raccolti contratti come mai prima”. Anche sulla spinta degli importanti investimenti del nostro Paese sul fronte spaziale: nel 2019 alla ministeriale Esa il nostro Paese ha investito come mai prima, confermandosi terzo contributore, attraverso l’ASI partecipa a importanti missioni internazionali, poi sono arrivati i fondi del Pnrr. “È chiaro che lo spazio in questo momento è il settore più in espansione. L’Osservazione della terra, l’esplorazione robotica e più in là umana, i lanciatori hanno prospettive a medio termine molto importanti e non sto guardando al Piemonte – chiarisce Fulvia Quagliotti – ma all’Italia. Vedo buone prospettive anche per l’Advanced Air Mobility, Enac si sta muovendo in modo positivo e c’è una sensibilità diffusa in molte regioni tra cui , Lombardia, Veneto, Campania, Puglia, Lazio”. “La concorrenza è tanta e con nazioni anche più forti di noi. La ripresa arriverà – conclude Fulvia Quagliotti – e noi dovremo essere pronti, quindi dobbiamo guardare ai giovani, investire nella loro formazione. Puntare sui giovani significa investire sul futuro non solo dell’aerospazio, ma del Paese”. (Luciana Papa)