Torino vuole la Luna: piano da un miliardo per la Città dell’aerospazio

di Christian Benna

Domani la Regione presenta il dossier elaborato da Finpiemonte Partecipazioni che punta a far decollare l’hub internazionale di corso Marche e Campo Volo

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Torino scende dall’auto (almeno per un giorno) e guarda alla Luna. In rampa di lancio c’è un dossier «stellare» da un miliardo di euro, un progetto con cui la Regione Piemonte chiede al governo un pieno di risorse pubbliche (fondi del Pnrr) per far decollare la Città dell’Aerospazio. Lo scenario è del tutto nuovo per la filiera delle stelle piemontese, quella a più alto tasso tecnologico del territorio (qui si producono satelliti che deviano il corso degli asteroidi e i moduli per l’esplorazione spaziale), ma a lungo relegata in secondo piano dalle istituzioni e dall’industria che hanno sempre messo al centro delle iniziative pubbliche l’auto e il suo indotto. Ora si prova a voltare pagina. L’obiettivo è far diventare l’area di corso Marche e Campo Volo un hub internazionale dell’industria, delle startup e della ricerca applicata. In pratica una Silicon Valley dell’aerospazio in centro città, in grado anche di attrarre, oltre a quelle già presenti (Leonardo, Thales Alenia Space e Avio Aero) altre grandi imprese e tecnologie.

Galassie in fiera

Domani, alla Fiera Aerospace Defence & Meetings che si tiene al Lingotto, l’assessore alle attività produttive del Piemonte Andrea Tronzano illustrerà il piano per rilanciare il distretto a più forte trazione tecnologica del territorio. «Oltre 350 imprese, 7 miliardi di fatturato, 25 mila addetti. Numeri più chiari non ci possono essere — spiega Andrea Tronzano — Quello che cerchiamo di fare è una cosa che va oltre l’ordinario. Lo sviluppo dell’aerospazio è vitale per il territorio. Per questo la politica regionale ha compiuto tutti i passi necessari per un lavoro di squadra condiviso con ciascun protagonista della vita economica del Piemonte». Lo studio di pre-fattibilità, che potrebbe attivare 1,15 miliardi di euro di risorse (il Pnrr ne prevede 13 per l'aerospazio), è stato realizzato da Finpiemonte Partecipazioni. Nelo specifico il dossier punta a valorizzare l’area di Campo Volo per i test di droni e velivoli, e in Corso Marche industria, startup e ricerca applicata, dove la parte del leone la faranno le iniziative a vocazione pubblica. Il progetto è ambizioso, e per una volta condiviso da tutti gli attori: grandi e piccole aziende, atenei, istituzioni, filiera dell’innovazione. Fino a pochi mesi fa andava in scena un altro film: un braccio di ferro «fratricida» tra filiera dell’aerospazio e quella dell’auto per accaparrarsi le risorse di «Torino Area di Crisi», tra città dell’Aerospazio e Mtcc. Quella partita è finita quasi in pari. Adesso si prova a fare un salto di qualità, non solo per valore delle risorse, ma più che altro culturale, identificando nell’aerospazio una leva di sviluppo (ricerca, produzione e occupazione qualificata) che in prospettiva potrebbe valere forse anche più dell’industria dell’auto. «L’Aerospace & Defence Meetings è un appuntamento importante per il nostro distretto — afferma Fulvia Quagliotti, presidente del Distretto Aerospaziale Piemonte — che in questi anni è cresciuto e accompagna il percorso di sviluppo della space economy nel nostro territorio insieme alle grandi aziende, alle Istituzioni, gli atenei e i Centri di Ricerca, supportando e coinvolgendo le Pmi».

L’industria

Dici Torino. E pensi all’auto. Per un secolo il capoluogo piemontese è stato sinonimo di quattro ruote e poco altro. In realtà Torino, e non da oggi, è anche Leonardo e Thales Alenia Space, tra i più grandi player al mondo dell’aerospace. Sotto la Mole è nata la cupola della stazione spaziale internazionale, la «finestra» da dove gli astronauti in orbita osservano la Terra. A Torino sono stati costruiti e si costruiscono i moduli per la Stazione Spaziale internazionale. Si testano i rover per le missioni su Marte. Leonardo impiega 4.200 addetti in Piemonte: produce i velivoli da trasporto tattico, l’Eurofighter Typhoon, l’F-35 e alimenta una supply chain di oltre 400 fornitori locali. Oggi la spinta propulsiva è alimentata dalla Luna, primo passo per poi arrivare su Marte. «Torniamo sul satellite non per fare quattro passi ma per rimanerci — spiega Massimo Comparini ceo di Thales Alenia Space, 2,5 miliardi di fatturato e 8 mila addetti (più di 700 a Torino) — E noi siamo protagonisti delle prossime missioni Artemis». Tas fornirà tre componenti chiave della stazione spaziale lunare Gateway: I-Hab, Esprit, Halo, e realizzerà i due moduli della prima stazione spaziale commerciale (per Axiom Space). Nei giorni in cui l’aeronautica soffre ancora i malanni del Covid, lo Spazio è un’industria da quasi 400 miliardi in forte crescita. Ecco perché Tas giovedì scorso ha alzato il velo su un investimento da 7 milioni che di fatto raddoppia la capacità produttiva (nella saldatura per attrito) dei moduli. «L’aeropazio — spiega Comparini — è un settore in espansione. Ci sono le nuove esplorazioni lunari, avamposto per poi andare su Marte e poi le missioni commerciali private. In questo ambito la città dell’aerospazio di Torino giocherà un ruolo da protagonista».

Pmi «stellari»

«In Italia e soprattutto in Piemonte abbiamo una filiera industriale hitech che pochi territori al mondo possono vantare», spiega Sabrina Corsino del cda di E Goes e docente al Politecnico di Torino. «Il prossimo anno entra nel vivo la missione Artemis per il ritorno sulla Luna e Torino sarà protagonista. Questo è un settore su cui dobbiamo investire. Il latte in polvere esiste perché siamo andati sulla Luna 60 anni fa. Lo spazio è un acceleratore tecnologico». Ecco perché la Città dell’aerospazio diventa vitale per la filiera fatta di Pm ad alto tasso tecnologico. Prendiamo il caso di Argotec, 70 dipendenti circa. In questi giorni la società partecipa (con un microsatellite made in Torino) alla prima missione spaziale che andrà a deviare un asteroide. Dice il Ceo Davide Avino: «Siamo partner della Nasa nella realizzazione di sistemi di telecomunicazioni lunari. La nuova corsa allo spazio è una opportunità per tutto il nostro territorio». Prossima settimana 4 astronauti verranno ad allenarsi ad Altec che è il centro di eccellenza italiano per la fornitura di servizi di ingegneria e logistica a supporto delle operazioni e dell’utilizzo della Stazione Spaziale. Spiega Vincenzo Giorgio, ceo di Altac: «Oggi forniamo logistica per la Stazione Spaziale e addestramento. Ma ci candidiamo per gestire anche la logistica della stazione lunare. E contiamo di raddoppiare gli attuali spazi all’interno della città dell’aerospazio».

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29 novembre 2021 (modifica il 30 novembre 2021 | 10:49)