Italian Tech

Spazio

I primi vent'anni di Altec: Marte, i Subsonica e una passeggiata sulla Luna

I primi vent'anni di Altec: Marte, i Subsonica e una passeggiata sulla Luna
Mentre la band torinese gira un video nell'ambiente dove è ricostruito il suolo marziano, il centro di controllo spaziale si prepara alla prossima sfida: riportare l'uomo sulla superficie lunare
3 minuti di lettura

“Bisogna sdoganare la definizione del Centro spaziale Altec come la “piccola Houston”. Perché è diventata una delle più grandi realtà ed eccellenze tecnologiche spaziali al mondo”. Massimo Comparini, AD di Thales Alenia Space Italia, maggiore azionista del Centro spaziale di terra con sede a Torino, celebra così i vent’anni dell’azienda torinese, celebrati venerdì 5 aprile. “Torino non è solo capitale italiana dello spazio, ma una delle capitali europee e mondiali. Perché se siamo tra i protagonisti principali dello scenario spaziale internazionale, è merito delle nostre capacità, e delle nostre risorse umane. Guardiamo al futuro con ottimismo: grazie alle istituzioni, ai centri di ricerca e alle nostre aziende, compresa Altec  (64 per cento Thales Alenia Space, 36 per cento ASI) siamo in grado di affrontare le nuove sfide che lo spazio ci presenta”.

Un centro di logistica spaziale

Altec è diventata pienamente operativa vent’anni fa. Ma era nata prima, come una piccola base di terra all’interno della “Palazzina 90” dell’allora Alenia Spazio, oggi Thales Alenia Space. Era formata inizialmente da un piccolo team di ingegneri specializzati, alla guida di Luciano Battocchio. Negli anni Novanta, Torino era già centro di terra di alcune missioni dello Shuttle: memorabile la conferenza stampa con ospiti in diretta dallo spazio gli astronauti Maurizio Cheli, Umberto Guidoni e Jeffrey Hoffman.

Così, sotto la spinta dell’Agenzia Spaziale Italiana (presente all’evento il Presidente, professor Teodoro Valente) e delle istituzioni, si decise di realizzare una struttura ad hoc in grado di concretizzare ciò che le capacità produttive dell’area industriale di Torino potevano consentire. A cominciare dal monitoraggio e controllo delle attività degli astronauti, in particolare durante le missioni degli astronauti europei su Shuttle e Stazione Spaziale, e dalla preparazione e addestramento, che hanno coinvolto anche astronauti americani e cosmonauti russi. E anche la logistica, ossia l’allestimento, il controllo e la verifica di tutto ciò che veniva “impacchettato” e portato in orbita, dagli apparati scientifici e tecnologici, fino al cibo per gli astronauti e compresa l’acqua di sorgente della SMAT di Torino. E poi la nuova frontiera dell’esplorazione, con le missioni robotiche interplanetarie, e due centri di simulazione e controllo per missioni robotiche sulla Luna e su Marte.

 

Un’idea che parte dai successi dei primi moduli pressurizzati

“L’idea di realizzare un centro di controllo a Torino per il servizio e la fornitura di servizi di ingegneria e logistica a supporto delle missioni spaziali, nonché l’utilizzo della Stazione Spaziale Internazionale, la ISS - spiega Fabio Massimo Grimaldi, Presidente di Altec – nasceva nel 1983, grazie all’intuito del professor Ernesto Vallerani, presidente dell’allora Alenia Spazio e padre dei moduli spaziali italiani. In quell’anno infatti veniva lanciato il primo modulo europeo Spacelab, per buona parte realizzato a Torino. Un successo enorme, che ci ha dato la possibilità di realizzare i moduli successivi, e circa metà della parte pressurizzata della ISS. Era importante creare una base logistica di terra per supportare le molte operazioni che ci hanno visti, e ci vedranno ancora, protagonisti nella futura esplorazione spaziale e nella nuova Space Economy”. Allora, come ricorda il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, “Altec era una startup, ed era difficile perfino inquadrarla in un quadro legislativo adeguato”. Oggi è diventata “un modello di business, in cui l’azionista pubblico, l’ASI, e quello privato, Thales Alenia Space danno vita un capitale misto in un’azienda di diritto privato per creare valore”, chiosa Grimaldi.

“E ora guardiamo ai prossimi vent’anni – osserva Vincenzo Giorgio, AD di Altec – Ci si sta spostando oltre l’orbita terrestre, e verso la Luna, senza dimenticare Marte, che resta sempre strategico nei programmi di esplorazione robotica. Tra le strutture realizzate con ESA e ASI, abbiamo qui in Altec il Rocc, Rover Operation Control Center, per la missione ExoMars che partirà nel 2028. Una missione europea che vede l’Italia e la nostra industria in prima fila, e quello di Torino è il centro che simula le operazioni del rover che andrà a caccia di forme biologiche di vita sul Pianeta Rosso”. È talmente ben fatto che sembra vero. E ispira anche gli artisti: sul terreno marziano di Altec, infatti, è stato anche girato il video di Universo, ultimo singolo dei torinesi Subsonica.

Dalla Terra alla Luna e dalla Luna alla Terra

E poi c’è la Luna: prossima, grande tappa dell’esplorazione con astronauti. Dove la Thales Alenia Space è impegnata, grazie ai programmi con ESA, ASI e Nasa, per il Programma Artemis. Che comprenderà anche missioni di sonde automatiche e rover: “Nel 2025 inizieranno i lavori per realizzare un terreno lunare dove simulare e testare i mezzi che andranno sulla Luna”, dice Mario Benassai, fisico e biofisico, dirigente in Altec. “Sarà in uno degli hangar più grandi del nostro centro spaziale, e sarà rigorosamente coperto. Poiché la polvere lunare che verrà utilizzata sarà quasi identica a quella della regolite lunare, che non è affatto consigliabile respirare”.

“Ma l’orbita terrestre resterà sempre strategica per tutte le attività spaziali future e la Space Economy – ribadisce Giorgio - Anche con l’ingresso delle compagnie private. Per il futuro sarà importante puntare sempre di più su servizi a supporto delle infrastrutture spaziali. Lo spazio dovrà essere sempre più sostenibile”. In pratica, realizzare satelliti già pronti per evitare di intasare ulteriormente le orbite terrestri, ad esempio. E realizzare metodi per recuperarli e “gettarli senza creare ulteriore spazzatura in orbita.

All’evento celebrativo ha partecipato, in collegamento da Houston, anche l’astronauta italiano dell’ESA Luca Parmitano: “Altec è una grande eccellenza – ha detto – e noi astronauti dobbiamo ringraziare tutte le donne e gli uomini che con il loro grande lavoro ci supportano e ci preparano su molti aspetti della vita in orbita, subito prima delle nostre missioni”. L’astronauta catanese, protagonista in due missioni di lunga durata e sei passeggiate spaziali ha anche posto l’accento sulla cooperazione internazionale, in un momento così delicato per la vita sulla Terra: “La scienza, la tecnologia, l’esplorazione spaziale sono patrimoni comuni di tutta l’umanità”.